Il Castello e la sua architettura (dal sec XI in poi)

Il Castello e la sua architettura (dal sec XI in poi)

La merlatura ghibellina del Castello

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Il Castello si presenta come una rocca due/trecentesca con alte mura e merlatura ghibellina, anche se la parte verso la Valle Bormida (Acqui T.) risulta più antica e risalente al XI Sec. La tessitura del muro con feritoie accecate e la classica costruzione detta a dente di sega sono elementi che identificano una costruzione più antica aggiunta ad una precedente costruzione che poteva avere la duplice funzione di torre militare e campanaria; infatti nel cortile interno (la rocca), sulla parete destra dell’entrata le tracce di un antico affresco di una Madonna fa presagire l'esistenza di una chiesa (forse la parrocchiale) inglobata, con i successivi ampliamenti, all'interno del castello. L'attuale parco o giardino anticamente ospitava le abitazioni del borgo fortificato degli Aleramici. Unica modifica effettuata è la demolizione di parte della torre, detta dell'Isnardo, che si trovava sopra le prigioni all'interno della rocca. In quel punto è ancora presente un alto spalto, con residui di mensole a sbalzo, su cui poggiava un camminamento e una merlatura, e dal quale ancora oggi si accede al cortile interno, dove è presente l'anello della tortura posto sulla facciata principale di ingresso alle sale. Al di sotto di questo cortile esiste un’enorme cisterna di raccolta di acqua piovana. Al termine della facciata, lato Nord/Ovest, esiste un torrino in laterizio costruito con la tecnica a dente di sega (epoca Aleramica). Questa torre esagonale ha, nella sua sommità, una stanzetta con pavimento mobile al di sotto del quale esiste una cavità caratterizzata da lame o ferri sporgenti mentre, alla base, è presente una vasca interrata di raccolta dei resti umani di coloro che venivano giustiziati.

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